premetto che in realtà volevo evitare la scrittura di questo articolo in quanto il web è pieno di articoli dove si spiegano le basi del digitale. Alla fine di dedicare una serie di articoli che parlano di logica booleana e di porte logiche in modo da riprendere i concetti importanti che ci accompagneranno dopo.
Cos’è il digitale? e perché lo utilizziamo?
La parola digitale prende il nome da “digit” che significa cifra, in elettronica il mondo digitale si contraddistingue dal mondo analogico perché nel primo l´informazione è contenuta in modo discreto mentre il secondo è contenuta in modo continuo.
Per fare un esempio lampante della differenza fra i due mondi , prendiamo in considerazione un sistema che misura la temperatura. Se il sistema immaginato è digitale avremo un determinato numero di cifre che ci danno il valore di temperatura, più cifre ci sono più la misura è precisa, mentre se il sistema fosse analogico avremo un valore di tensione ad indicare la temperatura, che almeno in linea teorica avremo infiniti possibili valori, quindi un valore continuo di temperatura.
ma non è meglio avere un insieme infinito anziché un insieme finito di valori?
Da un punto di vista teorico si potrebbe considerare anche vera questa affermazione, ma il mondo non è perfetto e i segnali analogici sono affetti da un sacco di disturbi. Nella maggior parte dei casi il numero di cifre dei sistemi digitali è sufficiente a garantire una precisione maggiore rispetto ai disturbi che affliggono i sistemi analogici
Ma perché i sistemi digitali non sono afflitti da disturbi?
In realtà, i disturbi sulla tensione si verificano sia nei sistemi digitali che analogici nello stesso modo. Semplicemente in un sistema digitale l’informazione è più robusta: vedendo gli “zeri” e gli “uni” digitali con gli occhi di un elettronico sono un intervallo di valori di tensione molto ampio, quindi pur introducendo del disturbo il contenuto non cambia.